Otto per Mille Tavola Valdese - L'INTELLIGENZA DELLE MANI

Attualmente Else Associazione è impegnata nel portare avanti le azioni del progetto L’INTELLIGENZA DELLA MANI finanziato dall’Otto per Mille della Tavola Valdese per l’annualità 2023/2024. 

 

Obiettivo del progetto è contrastare la povertà educativa e la dispersione scolastica promuovendo la crescita relazionale, emotiva e cognitiva di bambini e ragazzi attraverso attività finalizzate al rafforzamento delle competenze chiave di cittadinanza, della literacy e di abilità artistiche-tecnico manuali per l’espressione del sé in collaborazione con gli enti coinvolti della comunità educante.Il progetto, rivolto all’intera città di Roma, ha come territorio di riferimento il quadrante Est che comprende i Municipi V, VI e VII, a cui si aggiunge il Municipio XI, territori colpiti dal fenomeno di minori che vivono in famiglie con redditi complessivi molto bassi. Nel Municipio VI il 13,4% delle famiglie e nel V Municipio il 9,8% ha reddito pari o inferiore a 25.000 euro, nel VII la percentuale è del 9% (Caritas 2021). Dati che si sovrappongono alle aree con gli indici di disagio sociale (IDS) più elevatiInoltre il V e il VI risultano essere i municipi con il maggior numero di famiglie straniere residenti. Si tratta quindi di aree che a partire dalla frammentazione urbanistica presentano molte criticità che vanno dalla povertà assoluta a quella relativa fino alla povertà educativa acuita dall’assenza di specifiche funzioni pubbliche di servizio destinate allo sviluppo e al rafforzamento dell’educazione e della salute, della fruizione del verde pubblico, della mobilità. Spesso, anche se inseriti in percorsi educativi appropriati, i ragazzi provenienti da famiglie in difficoltà e disagio sociale sono più esposti degli altri coetanei al rischio dell’abbandono scolastico precoce. Tra i giovani dai 18 ai 24 anni si osserva che l’andamento dei dati relativi all’uscita precoce dal sistema d’istruzione e formazione a Roma è andato gradualmente peggiorando (il 9,6%). A ciò va aggiunta la cosiddetta dispersione implicita di chi, pur conseguendo un titolo di studio, non acquisisce competenze adeguate per proseguire percorsi di studio o di lavoro né per esercitare una cittadinanza attiva. La situazione si acuisce se consideriamo che i NEET (Not in Education, Employment or Training) nella capitale raggiungono la percentuale del 19,9% tra i 15/29 anni di età (Istat 2020).

Contrastare adeguatamente l’abbandono scolastico significa occuparsi dei bambini sin dai primi anni di vita, considerarli in prospettiva evolutiva nei diversi contesti; significa guardare al contesto della comunità educante che costituisce la rete di supporto e che, quando assenti, determinano quella scarsità di stimoli e di risorse che impatta negativamente sulla formazione delle capacità sociali, cognitive ed emotive. Imprescindibile è inoltre intervenire anche sulla dipendenza delle giovani generazioni da schermi e contenuti multimediali che segnano indelebilmente la psiche e il corpo e contribuiscono a far sorgere o acuire comportamenti irriflessivi, reazioni stereotipate e pattern compulsivi. Per bambini e ragazzi è diventato sempre più necessario accedere a un mondo parallelo, separato, in cui la realtà si confonde all’interno di un ambiente ibrido tra l’online e l’offline, mettendo a rischio lo sviluppo della propria identità e del proprio percorso di crescita.
A seguito di tali analisi si è profondamente convinti dell’importanza oggi di sviluppare un progetto come “L’intelligenza delle mani” attraverso cui proporre a bambini e ragazzi un operare artigianale fondato su attività e pratiche che mirino a risvegliare l’intimo nesso tra mano e testa in un continuo dialogo tra le pratiche corporee e il pensiero rimettendo al centro l’importanza e l’urgenza della riappropriazione della fisicità e della manualità per la crescita organica di competenze pratiche ed intellettive.
Le attività verranno sviluppate, in un arco temporale di 12 mesi (da gennaio a dicembre 2024) nelle sedi degli Istituti Comprensivi partner coinvolti (IC Simonetta Salacone, IC Alberto Manzi, IC Melissa Bassi, IC Villaggio Prenestino, IC Antonio Gramsci, IC Nino Rota, IC via Laparelli 60) e all’interno dello spazio laboratorio TOOL, in via Taranto 96/d (Municipio VII), crocevia di due linee metropolitane la A e la C. Per i partecipanti non si tratterà tanto di diventare artisti quanto di favorire in tutti la capacità di vedere da sé il mondo, di leggerne a modo proprio i significati, di variarne e moltiplicarne forme, colori, ritmi nello spazio dell’immaginazione, di imprimere quanto più possibile la traccia sulla materia. I percorsi saranno declinati in diversi moduli a seconda dell’età, del tipo di oggetto che si andrà a realizzare e del tempo che si avrà a disposizione per ciascun gruppo e, calibrando di volta in volta queste variabili, si deciderà il grado di complessità da affrontare nella varietà di occasioni, materiali e tecniche proposte. 
Far dialogare educazione e artigianato, infatti, vuol dire essenzialmente mettere a disposizione della pratica educativa la dimensione cooperativa del laboratorio artigianale dotato di tecniche, strumenti, macchinari e materiali per la realizzazione di un manufatto, in questi casi, cartaceo. La tradizione del fare artigianale in questo senso estende il raggio d’azione della metodologia educativa esaltando l’energia e l’immaginazione personale e di gruppo e amplia le potenzialità di ciascun individuo in una dimensione creativa e lavorativa. La soddisfazione che si prova nel “farsi un libro” significa anche la riscoperta del processo che si configura nella sequenza: segno (scrittura e illustrazione), gesto (il fare manuale attraverso tecniche e strumenti), oggetto (ideazione, progettazione, design del prototipo libro), azione (il fare insieme all’interno di un contesto educante e la sua diffusione all’esterno). Diventare autori e creatori di un libro ci permette così di riattivare tutte quelle funzioni teoriche e pratiche fondamentali per i processi di alfabetizzazione e crescita attraverso l’utilizzo sempre più consapevole dei due linguaggi principali che incidono maggiormente sulla percezione di noi stessi e del mondo, ovvero la parola e l’immagine. Nella pratica concreta del fare in cui ci siano manualità, strumenti di lavoro, materiali da trasformare e macchinari si possono apprendere direttamente, con l’esperienza del proprio corpo che lavora, della propria mano che opera, del proprio cuore che sente e della mente che pensa, cose che non riguardano solo la tecnica e il mestiere ma la propria formazione come persona.
La metodologia su cui si baseranno le attività è quindi fondata sul recupero dell’antica alleanza tra educazione e artigianato di cui la tradizione pedagogica italiana è stata artefice attraverso molteplici esperienze e innovazioni dalla Montessori ai Movimenti di Cooperazione Educativa.

Le attività principali del progetto sono due:
1) A1 – Co-progettazione delle attività con gli enti coinvolti
2) A2 – Laboratori artistico-artigianali

A1 – CO-PROGETTAZIONE CON LA COMUNITÀ EDUCANTE
A 1.1: attivazione di processi di co-progettazione con gli enti coinvolti: IC Simonetta Salacone, IC Alberto Manzi, IC Melissa Bassi, IC Villaggio Prenestino, IC Antonio Gramsci, IC Nino Rota, IC via Laparelli 60, Associazione A Sud ODV, CIES Onlus, Assessorato alla cultura Municipio Roma VII.

A 2 – LABORATORI ARTISTICO-ARTIGIANALI
A 2.1: Il gioco della stampa: Cicli di appuntamenti continuativi, settimanali pomeridiani e mattutini in orario scolastico dedicati al libro nelle sue diverse forme per sperimentare e apprendere varie tecniche di stampa, serigrafia, calcografia, cianotipia, ecc. 2 cicli di 4 mesi con gruppi di 15/20 bambini/ragazzi in collaborazione con scuole, associazioni, Municipio VII.
A 2.2: Libri fatti a mano: Laboratori per bambini o ragazzi dedicati alla realizzazione di libri illustrati, scritti, stampati e rilegati a mano. 3 cicli di due incontri ciascuno in collaborazione con le scuole.
A 2.3: This scream in action: Laboratori dedicati alla realizzazione di manifesti su tematiche socio-politiche, ambientali e legate alle discriminazioni nelle sue diverse forme. 2 cicli di due incontri ciascuno in collaborazione con le scuole.
A 2.4: Gli strumenti del mestiere: incontri con artisti, artigiani, illustratori e fumettisti per esplorare e scoprire arti e tecniche legate ai mestieri della filiera del libro. 3 cicli di un incontro ciascuno in collaborazione con scuole ed enti del territorio.
A 3 – MOSTRE E EVENTI
A 3.1: organizzazione di eventi pubblici dedicati alla conoscenza e valorizzazione dei laboratori e alla presentazione di libri e autori con allestimenti di mostre che ripercorrano e valorizzino i percorsi laboratoriali svolti e le attività del progetto.