L’invenzione dell’amore, poema di amore e liberazione ambientato in una città soffocata da un regime totalitario, fu scritto dal poeta capoverdiano Daniel Filipe nel 1961 durante la dittatura fascista di Salazar.
Le parole di Daniel Filipe, a dispetto della censura, diventeranno uno dei canti della rivoluzione che il 25 aprile 1974 porterà alla liberazione portoghese.
Per la prima volta tradotto in italiano dalle registe Alice Rohrwacher e Luciana Fina e magnificamente illustrato da Mara Cerri, L’invenzione dell’amore continua a emozionarci e a parlarci di un contagio inverso, quello di un amore “subitamente imperativo”, congiungendo così tempi e luoghi distanti e raccontando un’epidemia inversa a quella in cui ci troviamo, un’epidemia di amore e di speranza, di fiducia e di rinnovata alleanza tra gli uomini.
Reinterpretato per il cinema nel 1965 da António Campos, una delle prime figure di culto del documentario portoghese, il poema è ora disponibile nell'edizione di Else e Orecchio Acerbo, stampata in serigrafia in tiratura limitata di 500 copie.